Lo Sport è sempre rivolto al futuro e questo assunto è stato ribadito dal CONI nell’organizzare il Seminario Internazionale “L’allenamento nell’età evolutiva”, svolto nell’imponente scenario del Salone d’Onore e aperto dal Presidente Petrucci. Con questa iniziativa il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha voluto, nonostante l’ormai prossima Olimpiade di Londra, dimostrare la propria particolare attenzione alla pianificazione del percorso che porta all’atleta di alto livello. Gli stessi interventi del Segretario Generale Raffaele Pagnozzi e del Direttore Sport e Preparazione Olimpica Rossana Ciuffetti, sono stati incentrati sulle strategie da attuare per rendere il percorso realizzabile; in tal senso è stata sviluppata una riflessione sulle possibili azioni da porre in essere per una più efficace integrazione degli immigrati, anche al fine di rendere precoce la possibilità, per loro, di praticare attività sportiva in maglia azzurra. Del resto la stretta correlazione tra risultati ottenuti nell’attività giovanile e quelli dell’alto livello seniores è stata illustrata anche da una statistica pluriennale, presentata dal Segretario Generale Pagnozzi, elaborata mettendo a confronto le medaglie vinte dai primi dieci Paesi nei Campionati Mondiali di varie discipline olimpiche sia della classe juniores che seniores.
Senza entrare nei particolari dei singoli interventi dei relatori, si può dire che tutti hanno confermato quanto sia importante iniziare precocemente una attività motoria corretta, con attenzione particolare alla coordinazione generale e all’equilibrio sottolineando al contempo quanto sia deleterio specializzare gli interventi prima che tutte le componenti necessarie alla realizzazione di uno sviluppo equilibrato dell’individuo siano state adeguatamente valorizzate. Fino a qui tutto come da programma, incluso il database di recente istituzione che, riunendo in un unico contenitore i dati riferiti ad una grande moltitudine di giovani testati dalle rispettive Federazioni con valutazioni generali e speciali, potrebbe diventare un importante riferimento per fotografare l’effettiva crescita del nostro patrimonio sportivo giovanile.
Resta fermo che l’obiettivo per gli addetti ai lavori, peraltro enfatizzato da Petrucci e Ciuffetti, rimane quello di identificare il talento, farlo crescere, portarlo al risultato e poi mantenerlo. Per raggiungere tale obiettivo è necessaria l’azione sinergica di tutte le Istituzioni interessate, Scuola e Federazioni Sportive in primis. In questa ottica il CONI ha proposto una nuova figura nel panorama tecnico sportivo e cioè quella del Direttore tecnico delle attività giovanili. Per la qualificazione di questa nuova figura fondamentale, il CONI e la Scuola dello Sport propongono una serie di incontri formativi nei mesi di ottobre e novembre. La divisione dei compiti tra chi gestisce l’attività di alto livello da chi sarà impegnato esclusivamente in quella formativa e di specializzazione evidenzia un cambio di approccio all’alto livello: il proposito è quello di porre sempre maggior cura alla crescita psico-fisica e tecnica dell’atleta per fornirgli tutte le opportunità di esprimere al massimo le sue qualità favorendo, al contempo, un continuo ricambio di risorse. Si tratta di due facce della stessa medaglia, strettamente correlate tra loro, dove la collaborazione tra le due figure tecniche deve diventare il motore del settore agonistico: il lavoro fondamentale dell’attività giovanile sarà quello di assicurare una corretta crescita sportiva che porti all’alto livello senza anticipare gli obiettivi e rispettando i tempi diversi di maturazione propri dell’età evolutiva. Compito specifico del DT nazionale dell’attività di alto livello sarà facilitare il passaggio degli atleti formati dall’attività giovanile a una fase intermedia di ulteriore qualificazione, identificando un percorso adeguato alle loro potenzialità senza anticiparne le tappe e cercando di conciliare bisogni atletici dei singoli con i tempi delle competizioni agonistiche. Il ciclo olimpico, riferimento temporale di ogni Federazione, risulta un periodo troppo breve per realizzare un progetto così complesso. Il cambiamento di rotta proposto dal CONI tende a porre l’accento su un differente impegno delle Federazioni Sportive, che devono adoperarsi per realizzare un percorso che assicuri una continuità di risultati anche grazie alla maggiore attenzione rivolta nei processi di formazione e di specializzazione degli atleti disponibili.
A casa FIJLKAM tutto questo è già realtà: da anni operano, infatti, le Commissioni Nazionali Attività Giovanili. A questo si affianca la scelta di porre sempre maggiore attenzione verso la Scuola con la lungimirante proposta di offrire all’Istituzione Scolastica un servizio che renda più facile il suo compito educativo, senza forzare nei programmi tecnico-didattici e nei tempi di applicazione, così da creare un bacino sempre disponibile per un successivo e proficuo reclutamento da parte delle società sportive. Mentre nel Judo e nel Karate i programmi dell’Attività giovanile varati nel 2005 stanno dando i frutti sperati, nella Lotta, a causa del numero limitato di praticanti, non si è riusciti ad attenere altrettanto. Occorre, forse, ridefinire i programmi con coraggio e senza sottovalutare le difficoltà che si incontreranno affrontando una sfida difficile.
Tutto ciò rappresenta di fatto il passaggio auspicato dal CONI che porta dall’attività giovanile fino alla soglia dell’alto livello agonistico, assicurando una continuità di lavoro e di ricambio generazionale.