Breve storia dell'Aikido
L’Aikido è stato inserito nell’ambito federale dal 1985.
Cos’è l’Aikido? La più completa risposta è quella che dà Paolo Nicola Corallini, l’uomo che lo ha introdotto in Italia: "l'Aikido è l’arte marziale creata da O Sensei Morihei Ueshiba. Esso differisce da ogni altra arte marziale in quanto è esclusivamente applicata alla difesa personale, in essa mancano movimenti di attacco ed in questo si debbono individuare i suoi principi etici e filosofici. L’enfasi dell’Aikido – ricorda il Maestro Corallini – è sulla crescita spirituale dell’individuo attraverso l’acquisizione dell’abilità nel difendersi”.
Secondo la filosofia del Fondatore Ueshiba l’Aikido è lo strumento per unire tutti in una grande famiglia: chi lo pratica tende, in una situazione di pericolo, a salvare la vita propria e dell’avversario. Si basa su tecniche efficaci e rigorose: potenti leve articolari, proiezioni ed immobilizzazioni che neutralizzano l’attacco altrui senza causargli lesioni irreversibili. Potrebbero, se non controllate, causare seri danni ed addirittura la morte ma i principi spirituali di questa nobile arte vietano una condotta distruttiva ed interessano le persone che amano la soluzione armoniosa e non violenta dei conflitti.
L’Aikido (ai=armonia; ki=energia universale, spirito; do=via e pertanto “la via dell’armonia dello spirito”) praticato in Italia è esattamente l’ Iwama – Ryu Aikido, cioè il metodo di Iwama, la località ove il fondatore O Sensei Morihei Ueshiba realizzò il suo dojo (palestra). Si distingue da ogni altra forma similare perché eguale importanza viene data al Tai-jutsu (tecniche a mani nude) ed al Buki-Waza (tecniche con le armi) che comprende lo studio del Ken (spada) e del Jo (bastone).
Il movimento dell’Aikido è in forte espansione in Italia: ciò dimostra che il consenso per questa disciplina è sempre più generale. Essa viene apprezzata soprattutto per i suoi contenuti, considerando che non prevede aspetti agonistici.